Infarto del miocardio
L’infarto del miocardio è una sindrome dovuta alla riduzione o alla completa interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore. Se l’afflusso di sangue non viene ripristinato per tempo, il cuore comincia ad andare in necrosi, causando la morte della parte di organo colpita.
Il tempo è un fattore dirimente in questo tipo di patologia. La metà dei pazienti colpiti da infarto, muore prima di arrivare al pronto soccorso, mentre rimane in vita oltre il 10% di chi viene prontamente soccorso.
Individuare tempestivamente un infarto, riduce i tempi di intervento e consente di diminuire gravi, e spesso letali, conseguenze per il paziente.
L’errore medico più comune relativo all’infarto, e per il quale è possibile chiedere un risarcimento del danno, è la mancata diagnosi o l’errata diagnosi dello stesso.
Se l’infarto non viene riconosciuto, l’errore medico lascia la possibilità all’ischemia cardiaca di necrotizzare il cuore, diminuendo radicalmente la possibilità di sopravvivenza o l’eventuale qualità di vita del paziente, a causa della conseguente perdita di alcune funzionalità dell’organo.
I sintomi dell’infarto possono essere molto diversi, sia per tipologia che per intensità. In alcuni casi l’infarto può anche essere asintomatico, talvolta manifestarsi all’improvviso oppure essere annunciato da lievi segnali, nei giorni che precedono la fase acuta. Può capitare per errore medico che un infarto in corso, sia scambiato per indigestione o reflusso gastrico.
Alcuni dei sintomi più comuni relativi all’infarto del miocardio sono:
- Dolore acuto al petto, che aumenta per intensità e frequenza (angina)
- Dolore esteso alla spalla e al braccio, fino alla mandibola
- Dolore alla bocca dello stomaco
- Nausea e vomito
- Debolezza e svenimento
- Fiato corto e oppressione alle vie respiratorie
L’infarto al miocardio è la prima causa di morte prematura al mondo. In Italia, sebbene i decessi siano diminuiti del 50%, ogni anno muoiono per infarto circa 30.000 persone. La causa principale dell’infarto al miocardio, è l’ostruzione delle arterie coronarie che portano il sangue al cuore dovuta, nella maggior parte dei casi, alla presenza di placche di colesterolo (aterosclerosi). Ulteriori e non meno gravi fattori di rischio possono essere grassi in eccesso, obesità, ma anche tabagismo, droga o forti stress (in casi minori anche fattori congeniti alla nascita).
Ci sono dieci anni di tempo per richiedere il risarcimento del danno subito a causa di un errore medico per infarto al miocardio.
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