Paraparesi con sindrome della cauda – Tribunale di Roma

Evento occorso presso la AUSL RM B.
Trattasi di un caso di “grave paraparesi con sindrome della cauda e sindrome depressiva importante causata dalle gravi limitazioni verificatesi in qualità di esiti stabilizzati”, in soggetto, all’epoca dei fatti di anni 62. Affetto da mielopatia con ernie lombari, episodi di paralisi del piede ed assenza di sensibilità su coscia e gamba, con diagnosi di paralisi di L4-L5 sn con stenosi L1-L2, il sig. L. veniva sottoposto ad intervento di laminectomia L4-L5 ed L1-L2.
La condotta gravemente imperita ed imprudente dei sanitari determinava nel sig. L. l’ischemia midollare in un tessuto nervoso sofferente per edema, nonché l’ischemia secondaria alla vascolarizzazione. Gli stessi, infatti, ponevano un’errata diagnosi di ernia intraforaminale L4-L5  a sinistra e stenosi L2-L3 con ernia centrale L1-L2 ed erravano nell’interpretazione clinica delle indagini strumentali espletate, rendendo, così, necessarie manovre più indaginose e traumatizzanti per il midollo spinale. Erravano, altresì, nel trattamento attuato, non adeguato al caso specifico.

Individuata in sede di ctu ex art. 696 bis c.p.c. la responsabilità civile dei sanitari della struttura, in relazione a quanto occorso al sig. Li., il consulente tecnico d’ufficio individuava un danno biologico del 45%.
A fronte degli esiti permanenti derivati dal trattamento chirurgico, in via stragiudiziale la Compagnia assicuratrice della ASL RM B. offriva una somma a titolo di risarcimento del danno. Il caso si è chiuso con un accordo transattivo, per l’importo complessivo di euro 330.000€.

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