Il Caso Di Lena – Ritardato parto cesareo

Danno neonatologico per ritardata effettuazione del parto cesareo

La Sig.ra F.S. viene ricoverata, in stato interessante, alla 36esima settimana, presso la struttura ospedaliera di Bressanone.

Il tracciato cardiotocografico (CTG) mostrava tachicardia sul versante fetale e scarsi movimenti del feto. Nonostante questo, la Sig.ra viene tenuta sotto osservazione per altri due giorni, con una situazione che resta invariata fino alla notte del terzo giorno, quando a causa di un peggioramento nel tracciato, il personale medico interviene con un cesareo d’urgenza.

Nasce la piccola R., che presenta immediatamente gravi problemi respiratori e un indice Apgar (strumento di valutazione dello stato di salute di un neonato) non rassicurante.

Pur sapendo che nella struttura non era presente la terapia intensiva, è stata impiegata 1 ora e 40 min prima che la piccola R. venisse trasferita nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale di Bolzano. Qui viene intubata e rimane per essere poi trasferita presso altre due strutture ospedaliere, al Mayer di Firenze e successivamente all’ospedale Santobono di Napoli.

La piccola R. è affetta da tetraparesi spastica, insufficienza respiratoria cronica, cecità assoluta. È tracheotomizzata, ventilata meccanicamente e alimentata in modo artificiale.

In conseguenza all’errore medico la piccola R. è invalida al 100%, e lo sarà per tutta la vita.

La storia della Signora Di Lena e della sua bambina, uno dei casi più gravi di malasanità.

3 Giorni per un parto cesareo e un’invalidità permanente al 100% per una bimba appena nata.

In effetti questo tipo di caso viene considerato uno dei più gravi esistenti nell’ambito della medicina legale poiché tratta di una neonata che sarà invalida per tutta la vita.

La consulenza dello specialista di parte dello Studio Legale Sgromo ha evidenziato come gli esiti neonatali fossero dovuti al ritardo di tre giorni nell’effettuazione del parto cesareo e al successivo ritardo del trasferimento della piccola neonata in terapia intensiva.

Per questo caso, lo Studio Legale Sgromo si è scontrato con varie problematiche burocratiche, oltre che linguistiche (la cartella clinica era in parte in lingua tedesca). Dopo due anni,  è stato riconosciuto il danno da responsabilità medica per la piccola R. con un risarcimento di 1.400.000€.

 

 

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